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Grecia: tensioni sociali, con la Troika e dentro la coalizione.
New Your Times: Screzi con il FMI aggiungono tensione in Grecia, in una settimana cruciale.
ATENE - Mentre la Grecia entra in una settimana fondamentale,
potenzialmente caotica per la sua crisi economica, le tensioni tra
Atene e i creditori internazionali hanno raggiunto un punto rovente. Il
governo sta resistendo alle pressioni del Fondo monetario
internazionale perché imponga severe misure di austerità, che i leader
greci temono potrebbero destabilizzare la traballante coalizione di
governo.
I
colloqui, anche se dovrebbero riprendere entro questa settimana, sono
stati sospesi la scorsa settimana dopo un acceso scontro tra il
ministro delle Finanze greco e il negoziatore del FMI per la Grecia.
L'impasse porta a
tensioni elevate, in una Grecia che si sta preparando ad uno sciopero
generale previsto per Mercoledì, che rischia di portare i servizi
pubblici al blocco totale. I Greci sono sempre più adirati per la
prospettiva che gli stipendi pubblici e le pensioni saranno tagliati di
nuovo in un ultimo disperato tentativo di ottenere una nuova tranche di
prestito di 31,5 miliardi di € , ovvero 40,7 miliardi dollari, da parte dei creditori della Grecia.
Il
primo ministro
Antonis Samaras sta pensando di rivolgersi al paese questa settimana
per rafforzare il supporto al pacchetto di austerità. Ha già
pubblicamente messo in guardia il suo partito di centro-destra, Nuova
Democrazia, che estrometteràdal partito i deputati se non sosterranno
il pacchetto una volta messo ai voti, cosa che succederà probabilmente
ai primi di ottobre.
Diversi leader
europei hanno espresso in modi inusitati nelle ultime settimane il loro
sostegno al governo greco, andato al potere solo nel mese di giugno. E
hanno elogiato il rinnovato impegno del governo Samaras per avere
adottato misure difficili per il rinnovamento dell'economia, nonostante
i timori che la Grecia potrebbe retsare sotto la tutela dei suoi
partner della zona euro per gli anni a venire. La Cancelliera tedesca
Angela Merkel si è unita alla Francia nel dichiarare che la Grecia deve
rimanere nell'unione monetaria per evitare anche la sola percezione che
l'unione possa andare incontro ad unapiù vasta rottura .
In
questo calcolo politico, la signora Merkel e gli altri vedono
Samaras come l'ultima speranza per la Grecia. Si preoccupano che se il
governo vacilla, potrebbero essere indette nuove elezioni nelle quali
il suo partito potrebbe perdere il potere a favore di Syriza, il
partito di sinistra, sempre più popolare, guidato dal politico
anticonformista Alexis Tsipras. Mr. Tsipras auspica di rinegoziare con
i creditori internazionali della Grecia il memorandum sul prestito.
Questo aumentebbe il rischio di un default e di un'eventuale uscita
dall'euro.
La situazione e
anche seguita da funzionari cinesi, ai quali non piacerebbe vedere
un'uscita della Grecia dall'euro destabilizzare l'Unione europeas, il
principale partner commerciale della Cina.
"Vogliamo che la zona euro rimanga intatta," ha detto Lunedì Du
Quiwen, l'ambasciatore cinese in Grecia, in un'intervista. "Se qualcosa
in Europa va storto, se c'è un incidente grave nella zona euro, questo
metterebbe sotto pressione l'economia mondiale e non sarebbe
nell'interesse della comunità mondiale e della Cina."
E rimane tuttavia la
preoccupazione per un piccolo numero di tecnocrati in Grecia che,
retorica ottimista a parte, la prossima tornata di tagli sarà così
grave da non essere politicamente praticabile - aprendo la strada al
pericolo di un'uscita dall'euro, nonostante tutti gli sforzi.
Tra questi
pensatori incombe il timore che forse l'Europa - con l'aiuto del Fmi -
sta spingendo la Grecia ad un crollo, ora che la Banca centrale europea
ha istituito una specie di muro parafuoco per il resto della zona euro,
con un nuovo programma di acquisto di obbligazioni destinate ad evitare
che Spagna e Italia di soccombano al contagio finanziario che si era
precedentemente temuto se la Grecia fosse andata in default.
Il modo in cui i
grandi mercati finanziari in questo momento sembrano in gran parte
ignorare la tempesta greca indica che molti investitori sembrano
convinti che l'abbandono della Grecia, per il bene più grande della
zona euro, non sarebbe più considerato una catastrofe europea.
"Spero che questo
non sia il caso, ma il mio sospetto è che Angela Merkel possa decidere di
sacrificare la Grecia", ha detto Gikas Hardouvelis, un economista con
sede in Atene, un consigliere economico di alto livello durante
il governo ad interim che ha preceduto il governo Samaras. "Butti fuori
la Grecia per dimostrare che sei duro coi cattivi e indulgente coi
buoni."